mercoledì 30 settembre 2015

Nel fuoco

Durante gli scavi per una nuova costruzione vicino al vecchio cimitero di Roaring Fork, nel cuore delle Montagne Rocciose, affiorano i corpi di un gruppo di minatori uccisi e divorati da un grizzly un secolo e mezzo prima. Corrie Swanson, aspirante detective e protetta dell’agente dell’FBI Aloysius Pendergast, è la prima ad arrivare sul posto per analizzare gli scheletri. Parrebbe un sopralluogo di routine, ma ben presto viene alla luce una verità scomoda sul passato della città che mette la ragazza nei guai con le autorità locali. In suo aiuto accorre l’agente speciale Pendergast, che si ritrova invischiato in un’indagine parallela: poco dopo il suo arrivo, Roaring Fork si trasforma nel teatro degli attacchi di un piromane che appicca incendi senza una logica apparente.
Indagando più a fondo e sfruttando tecniche non sempre ortodosse, Pendergast scoprirà collegamenti inaspettati tra la storia di Roaring Fork e quella della letteratura, ritrovandosi sulle tracce di un manoscritto inedito di Sir Arthur Conan Doyle: un’avventura di Sherlock Holmes che potrebbe aiutare a far luce sulle indagini…



Il romanzo, scritto a quattro mani da Douglas Preston e Lincoln Child, si apre con un prologo, che narra della famosa cena (realmente avvenuta) tra Doyle, Oscar Wilde e Joe Stoddard, durante la quale venne commissionato a Doyle Il Segno dei Quattro. Durante la cena, Wilde racconta a Doyle una terribile storia narratagli da alcuni minatori americani riguardante Roaring Fork: Doyle si rifugia in bagno, disgustato dalla raccapricciante storia.
La scena si sposta ai giorni nostri, e la protagonista diventa Corrie Swanson, aspirante detective alla ricerca di materiale interessante per una tesi, e si imbatte nella storia narrata da Wilde a Doyle, undici minatori divorati da un Grizzly a Roaring Fork intorno al 1876. L’occasione per Corrie è troppo ghiotta, così si reca in gran fretta a Roaring Fork, località sciistica per ricchi, per indagare, non prima di aver avvisato l’agente dell’FBI Pendergast, suo buon amico. Ma la ragazza e giovane e imprudente, e si mette nei guai. Per sua fortuna arriva Pendergast a darle una mano, ma contemporaneamente un serial killer decide di scatenare la sua follia accanendosi sulla popolazione di Roaring Fork, uccidendo e appiccando incendi. Andando avanti con le indagini, affiora che probabilmente Doyle sapesse la verità riguardo gli undici minatori uccisi dal Grizzly, e che ne abbia fatto menzione da qualche parte, forse addirittura in un racconto di Sherlock Holmes mai pubblicato! Dopo varie peripezie Pendergast ritrova il manoscritto perduto, che farà luce sugli eventi del passato e del presente.
Ecco, dunque, la storia nella storia. Un’indagine inedita di Sherlock Holmes, alle prese con un misterioso lupo che ha ucciso due uomini e si aggira nel bosco nei dintorni di Aspern Hall. Nonostante l’arrivo di Holmes, avviene un terzo omicidio, ma del fantomatico lupo ancora nessuna traccia. Ricorrendo a uno stratagemma per stanare il colpevole, Holmes riesce a smascherare l’assassino e a fare luce sulla terribile verità.
Il racconto nel racconto non è un espediente nuovo in letteratura, soprattutto quando si parla di Sherlock Holmes, ma se ben riuscito è sempre affascinante. La trama principale da un lato vede un serial killer piromane, ma dall’altro vede la ricerca affannosa della verità riguardante i fatti del 1876, che passa attraverso il ritrovamento nientemeno che un racconto inedito di Sherlock Holmes. Tutto sommato il risultato è apprezzabile, la lettura scorre piacevole e soprattutto c’è la voglia di seguire gli sviluppi della vicenda, e “l’inedito” è anch’esso un piacevole racconto apocrifo. Il romanzo è uscito in Italia nel 2014 ed è disponibile in formato cartaceo o ebook (Rizzoli).

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