lunedì 5 gennaio 2015

Mio caro Dr. Watson

Londra, 1895. Holmes è appena tornato da un lungo viaggio in Oriente, e Watson va una sera a trovarlo. L'ispettore Lestrade è stato dimesso in settimana dal manicomio dove era stato rinchiuso in seguito a un fortissimo esaurimento nervoso causato dai numerosi insuccessi professionali, a fronte dei successi dello stesso Holmes. Lestrade va anch'egli a fare visita a Holmes la stessa sera, e i tre conversano amabilmente, ma quando Watson e Lestrade escono dall'appartamento di Baker Street, Watson viene rapito. Chi è la mente criminale che si cela dietro questo terribile piano per annientare Holmes?



Tra il 1985 e il 1989 la Universal TV produsse una nuova serie di Alfred Hitchcock Presents, e nell'episodio 16 della quarta stagione venne fatto un omaggio a Sherlock Holmes, rendendolo protagonista di una avventura inedita, ovviamente presentato dallo stesso Hitchcock abbigliato in stile sherlockiano. In realtà il regista era morto nel 1980, quindi la presentazione era tratta da uno degli episodi della serie originale (1955-1962).


Pur dovendo sviluppare una trama in soli 20 minuti, gli sceneggiatori hanno inserito numerosi elementi: Watson rapito, Lestrade che cerca di aiutare Holmes per riscattarsi in qualche modo dai tanti fallimenti, Mycroft che viene assassinato, e sopra a tutto l'ombra minacciosa del Napoleone del crimine redivivo. Il tutto, una volta miscelato, risulta comunque piacevole. Non mancano i colpi di scena, e pazienza se le scenografie non sono memorabili.
Veniamo agli attori. Sia per quanto riguarda Brian Bedford (Holmes) che per Patrick Monckton (Watson), pur svolgendo un lavoro dal punto di vista recitativo molto buono, risultano (soprattutto Bedford) fisicamente inadatti. Discorso diverso per John Colicos (Lestrade), che probabilmente è il migliore di tutti, mentre Graeme Campbell (Mycroft) è completamente fuori ruolo: alto e magro si può tollerare solo Christopher Lee, e soprattutto è assurdo immaginare Mycroft che prenda attivamente parte a un caso, prestandosi a fare da esca e fingendosi morto!


Ma in fondo si tratta di un omaggio, senza nessuna pretesa di continuità col Canone, e va visto come un piacevole divertissement. Certo è che, vedendo Alfred Hitchcock col deerstalker e la pipa, non posso fare a meno di pensare a chissà quale capolavoro avrebbe potuto realizzare con protagonista Sherlock Holmes...

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