Il dottor Watson è stato appena congedato dall'esercito a causa di una ferita durante la guerra in Afganistan, ed è in cerca di un alloggio. Gli è stato proposto di dividere un appartamento al 221B di Baker Street, assieme a un individuo di nome Sherlock Holmes. Ma subito dopo aver fatto conoscenza di Holmes, in Baker Street viene recapitato un biglietto con cui viene richiesta la collaborazione di Holmes per risolvere un caso di omicidio: un uomo è stato ucciso e il nome del suo assassino è rinchiuso nella cassaforte, scritto sopra il testamento del ricco defunto.
Un movente per uccidere è il primo degli episodi con protagonista Geoffrey Whitehead, una coproduzione americana, polacca e italiana. Alcuni episodi di questa serie hanno in comune titoli e sceneggiature della serie Guild, prodotta negli anni ‘50. Qui inizia la collaborazione tra Holmes e Watson, che indagano su un caso di omicidio: un uomo di nome George Malcom è stato trovato morto e l'ispettore Lestrade sospetta che aprendo il testamento chiuso in cassaforte vi troverà il nome dell'assassino, quindi il movente. La sospettata principale è la nipote del defunto, Audry, l'unica a comparire nel testamento, a differenza del fratellastro Peter Clifford. In realtà si tratta di una macchinazione di Clifford, che dopo aver ucciso Malcolm aveva intenzione di eliminare anche Audry, divenendo l'unico a beneficiare dell'eredità. Holmes tende una trappola a Clifford e lo coglie sul fatto, facendolo arrestare.
L'episodio in sé è piuttosto banale, si capisce subito tra i due sospettati chi è l'assassino, e per il fatto di dover concentrare il tutto in 20 minuti lo svolgimento della storia risulta troppo semplificata. Nonostante questi limiti, possiamo apprezzare dei buoni dialoghi, una regia più che buona, buoni costumi e buone scenografie. Un discorso a parte meritano gli attori. Whitehead è un Holmes calmo e compassato, troppo british forse. Non è male ma è insipido, non lascia il segno. Donald Pickering (Watson) invece è solido al punto giusto, da l'idea dell'ex militare. Patrick Newell (Lestrade) è quasi buffonesco, sbaglia tutto il possibile e non riesce mai a fare un ragionamento corretto. Peccato, anche perché Newell è valido, e in ambito sherlockiano lo vediamo nel ruolo di Blessington in Il paziente a domicilio della serie Le Avventure di Sherlock Holmes, e di Bentley Bobster in Piramide di Paura. Ma anche gli attori di contorno nei vari episodi sono molo validi, quindi le uniche note dolenti di questa produzione sono le sceneggiature troppo semplici, e un Whitehead bravo ma con poco carisma. L'intera serie è uscita in VHS e in DVD per la Hobby & Work.
Nessun commento:
Posta un commento