Londra, 1894. Sherlock Holmes, che da un pezzo tutti credevano morto nelle acque del Reichenbach, è ricomparso per riferire che è stato invece Moriarty, il suo arcinemico, a soccombere nella lotta mortale. Ma è davvero morto quel terribile Genio del Male, quell’autentico Napoleone del crimine? Certi avvenimenti inquietanti, la rapida recrudescenza, in tutta Europa, del crimine organizzato, l’ombra minacciosa della corruzione che insidia le rispettabili istituzioni vittoriane, evocano con insistenza il fantasma maligno del Professore. E infatti Moriarty è vivo, ed è di nuovo al lavoro: ha al suo servizio un vero e proprio esercito di delinquenti, dal colonnello Moran, già famoso per il tentativo di assassinare Holmes, alla celebre Sal Hodges, regina delle prostitute, dai quattro “pretoriani” che vigilano sull’incolumità del capo, allo stuolo di diseredati dei quartieri più poveri e malfamati di Londra, truppa e servizio informazioni dell’armata criminale. Il romanzo racconta le tappe di questa opera tenebrosa ricreando, nello spirito e nella lettera, l’atmosfera dei capolavori di Conan Doyle: con in più il più prezioso ingrediente di un humour sottile, di grande classe. Tutto quello che credete di sapere su Sherlock Holmes è sbagliato: così si potrebbe riassumere questo romanzo del 1974, primo di una trilogia. Ma in Italia, come al solito, fanno le cose a metà e i capitoli due e tre non hanno visto la luce, quindi non sapremo mai come va a finire… Tornando a questo primo capitolo, non possiamo non sottolineare la mancanza di Holmes: non lo si vede mai, giusto qualche accenno di “avvistamenti” e simili, mai un dialogo. Ma è un libro su Moriarty, direte voi! Già, ma il caro Holmes qui fa una ben misera figura: nel flashback dei famosi avvenimenti alle cascate di Reichenbach il detective viene praticamente costretto, armi puntate, a “sparire” per tre anni (idem il professore), e al ritorno a Londra a non occuparsi più di Moriarty… E ovviamente Holmes accetta! Ma che senso ha tutto questo? Non ha già tentato più volte il professore di uccidere Holmes? Se anziché affrontarlo in solitaria alle cascate si presenta con la guardia armata, perché non ucciderlo e basta? Al duello come lo conosciamo noi Moriarty arriva da uomo sconfitto, perduto, accecato dalla vendetta e quindi affronta Holmes (per ucciderlo) a mani nude, ma se vi arriva in posizione di vantaggio e per nulla sconfitto perché non affonda il colpo?
Per il resto, assistiamo al ritorno del professore alla vita di sempre, tra gente che chiede “giustizia” per i torti subiti, tributi derivanti da gioco d’azzardo e prostituzione, scontri con una banda rivale: manca solo che Moriarty venga chiamato “Don” e che gli si baci la mano, e sarebbe un altro romanzo. Non possiamo non notare notevoli affinità con il capolavoro di Mario Puzo del 1969, e la cosa infastidisce un po’. In tutto ciò, non solo il povero Holmes fa una pessima figura, ma è addirittura rimpiazzato da un detective di Scotland Yard che alla fine guasta i piani di Moriarty costringendolo all’esilio. Del resto un antagonista ci doveva essere, e se Sherlock Holmes è “costretto” a ignorare il professore, ecco il detective Crow.

Insomma, di roba da ingoiare ce n’è tanta, dall’accettare che ben tre fratelli possano chiamarsi James Moriarty (!), ai travestimenti del Moriarty giovane in Moriarty vecchio (dei quali non si accorge neppure Holmes…) per incolpare l’odiato fratello maggiore, tutto forse studiato per rendere affascinante la figura del Napoleone del crimine, ma che finiscono per rendere solo il quadro di un pazzo maniaco per nulla affascinante, che per uccidere un personaggio importante, anziché delegare a uno dei suoi uomini, preferisce agire in prima persona fallendo miseramente.
Peccato, si sarebbe potuto raccontare tutta un’altra storia, Moriarty sarebbe potuto sopravvivere alla caduta in tanti modi (come tanti autori hanno scritto) e avremmo potuto assistere a un nuovo duello con Holmes, ma qui purtroppo non c’è niente di tutto ciò.
Edito nel 1974, è stato stampato da Sonzogno nel 1976 e non risultano nuove edizioni.