giovedì 22 ottobre 2015

La tragedia degli Addleton

Nel novembre del 1894 una giovane donna si reca a Baker Street portando con se un antico rotolo di pergamena, un palinsesto, in cerca del dottor Watson. Egli non è in casa, e la giovane lascia la pergamena alla signora Hudson. Grande è la sorpresa da parte di Holmes e di Watson nell’apprendere che la giovane non cercava i servigi dell’investigatore, ma ancor più grande meraviglia susciterà il testo del palinsesto: una storia antica di figli illegittimi in cui scorre sangue reale, un documento dal valore incalcolabile non solo dal punto di vista storico, ma soprattutto per le conseguenze dell’identificazione dei gemelli e della pubblicazione di tale scoperta. Un documento che ha già fatto versare sangue e potrebbe non essere sufficiente…


…un resoconto della tragedia Addleton, e il contenuto singolare di un antico tumulo inglese…” (Il segreto degli occhiali a Pince-Nez). Questo apocrifo di René Réouven prende spunto da uno dei tanti casi citati (e mai narrati) da Watson nel Canone. Doyle, da vecchia volpe qual’era, ha infatti disseminato casualmente qua e là queste citazioni per far sembrare la sua produzione assai più ampia, e di conseguenza anche i successi di Holmes: sono più di 100 le untold stories, e ben presto sono state prese come punto di partenza da svariati autori per i loro apocrifi. Réouven non fa eccezione, tanto che chiede scusa al maestro Arthur Conan Doyle “per aver agganciato qualche vagone in più alla sua locomotiva”. Ma se si tratta di vagoni come questo, ben vengano!
Questo è davvero un apocrifo come si deve, ben incastrato nel Canone (tanto da alternare le fasi iniziali all’avventura dei Pince-Nez), molto ben raccontato, rispettoso dei personaggi. Ma soprattutto c’è una storia di fondo solida, che è fondamentale. Non basta tratteggiare bene Holmes e Watson: se non c’è una trama alla base, qualsiasi apocrifo crolla miseramente. Qui salta all’attenzione immediatamente che l’autore non solo è conoscitore dell’opera di Doyle, ma ha fatto numerose ricerche storiche per rendere il suo racconto credibile. Ed ha centrato l’obiettivo.
Del resto, non è la prima volta che Réouven scrive opere su Sherlock Holmes. Dal 1982 al 1990 pubblica infatti molte avventure con protagonista il detective di Baker Street, vale a dire: Élémentaire, mon cher Holmes (1982, sotto lo pseudonimo di Albert Davidson), L'Assassin du boulevard (1985), Le Bestiaire de Sherlock Holmes (1987, raccolta di racconti), Le Détective volé (1988), Les Passe-temps de Sherlock Holmes (1989, raccolta di racconti), Le Drame ténébreux qui se déroula entre les frères Atkinson de Trincomalee (1989, racconto all’interno del volume Le Nouveau Musée de l'Holmes), Histoires secrètes de 1887 (1990, racconto all’interno della rivista Enigmatika n. 40), La Plus Grande machination du siècle (1990, racconto all’interno della rivista Histoires de machinations). Nel 1993 esce Histoires secrètes de Sherlock Holmes, in cui viene raccolta tutta la produzione di Réouven su Sherlock Holmes. Purtroppo in Italia solo la raccolta I passatempi di Sherlock Holmes è stata edita nel 1990 dalla Libreria del Giallo, e successivamente ristampata nel 2002 all’interno della collana Sherlock Holmes & Co. da Fabbri Editori.

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