In assenza di Sherlock, il fratello minore Sigerson Holmes riceve
l'incarico di recuperare un importante documento da Jenny Hill, bella
cantante lirica figlia di un ministro. Si tratta di un compromettente
accordo politico, rubato da un baritono italiano che con esso ricatta la
giovane donna. Con un'azione incredibile, Sigerson riuscirà là dove
hanno fallito agenti segreti di mezzo mondo...
Gene Wilder, il Dr. Frederick Frankenstein (o Frankenstin) di Frankenstein Junior (1974), torna sugli schermi l'anno successivo, affiancato dagli stessi attori della commedia di Mel Brooks (ad eccezione del solo Brooks) per prendere in giro un'altra icona del cinema e della letteratura: Sherlock Holmes.
L'operazione, pur non riuscendo in pieno come per Frankenstein, comunque è davvero divertente.
Tutto parte dall'idea che Holmes abbia un fratello invidioso della sua fama (Gene Wilder), che vive nella sua ombra. Sherlock ha un caso per le mani che "passa" al fratellino perché vi è coinvolta una donna, Jenny Hill (Madeline Kahn), e poter agire senza essere in primo piano: recuperare un documento che potrebbe scatenare una guerra, ora nelle mani di un ricattatore.
L'idea di base trae spunto da Ladri Gentiluomini, ma in questo caso il ricattatore è un cantante lirico di origini italiane interpretato da un esilarante Dom DeLuise. Sigerson ha come spalla il sergente Orville Sacker (Marty Feldman) di Scotland Yard, e dovrà scontrarsi col terribile Moriarty (Leo McKern)!
La trama (peraltro niente male) è inframezzata da decine di spunti comici e assurde idiosincrasie dei personaggi, come la formula già collaudata in Frankenstein Junior. Memorabile la scena nei teatro in cui canta Jenny, o quella in cui Sigerson va a trovare il Ministro, o la strategia per evadere dalla trappola con le lame rotanti, per non parlare del rocambolesco finale nel teatro dell'opera.
Per gli amanti delle chicche: Sherlock Holmes è interpretato da Douglas Wilmer, che già aveva vestito i panni di Holmes in 13 adattamenti della BBC tra il 1964 e il 1965, mentre il nome Orville Sacker è un chiaro riferimento al primo nome di Watson in fase di scrittura di Uno Studio in Rosso (Ormond Sacker). Infine il nome Sigerson viene adottato da Sherlock Holmes durante i suoi viaggi tra il 1891 e il 1894 (il Grande Iato).
Il film è assolutamente da vedere, ed è disponibile in DVD.
Piccola curiosità a tal proposito: l'antefatto (in cui il Ministro riceve il documento dalle mani della regina Vittoria) non è doppiato in italiano.
L'operazione, pur non riuscendo in pieno come per Frankenstein, comunque è davvero divertente.
Tutto parte dall'idea che Holmes abbia un fratello invidioso della sua fama (Gene Wilder), che vive nella sua ombra. Sherlock ha un caso per le mani che "passa" al fratellino perché vi è coinvolta una donna, Jenny Hill (Madeline Kahn), e poter agire senza essere in primo piano: recuperare un documento che potrebbe scatenare una guerra, ora nelle mani di un ricattatore.
L'idea di base trae spunto da Ladri Gentiluomini, ma in questo caso il ricattatore è un cantante lirico di origini italiane interpretato da un esilarante Dom DeLuise. Sigerson ha come spalla il sergente Orville Sacker (Marty Feldman) di Scotland Yard, e dovrà scontrarsi col terribile Moriarty (Leo McKern)!
La trama (peraltro niente male) è inframezzata da decine di spunti comici e assurde idiosincrasie dei personaggi, come la formula già collaudata in Frankenstein Junior. Memorabile la scena nei teatro in cui canta Jenny, o quella in cui Sigerson va a trovare il Ministro, o la strategia per evadere dalla trappola con le lame rotanti, per non parlare del rocambolesco finale nel teatro dell'opera.
Per gli amanti delle chicche: Sherlock Holmes è interpretato da Douglas Wilmer, che già aveva vestito i panni di Holmes in 13 adattamenti della BBC tra il 1964 e il 1965, mentre il nome Orville Sacker è un chiaro riferimento al primo nome di Watson in fase di scrittura di Uno Studio in Rosso (Ormond Sacker). Infine il nome Sigerson viene adottato da Sherlock Holmes durante i suoi viaggi tra il 1891 e il 1894 (il Grande Iato).
Il film è assolutamente da vedere, ed è disponibile in DVD.
Piccola curiosità a tal proposito: l'antefatto (in cui il Ministro riceve il documento dalle mani della regina Vittoria) non è doppiato in italiano.
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