giovedì 23 ottobre 2014

Piramide di Paura

Il giovane e brillante studente Sherlock Holmes studia in un college di Londra, assieme al nuovo arrivato e inseparabile amico John Watson. Viene coinvolto in un misterioso caso che dalla loro scuola li porta nei sotterranei di Londra, dove una setta criminale ha ricostruito un tempio egizio. Spinto sempre di più dalla sua passione investigativa e dalla sua vasta cultura riuscirà a scoprire i veri colpevoli dei misteriosi omicidi.







Il trio di produttori (Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e Frank Marshall) è lo stesso de I predatori dell'Arca Perduta, a cui si aggiunge Henry Winkler (il Fonzie di Happy Days). La sceneggiatura è firmata da Chris Columbus (Gremlis, Goonies, Mamma, Ho Perso L'Aereo ed Harry Potter). La regia è di Barry Levinson (Good Morning Vietnam e Rain Man). Nomination all'Oscar per gli effetti speciali, ad opera della Industrial Light & Magic di George Lucas: questo è in assoluto il primo film ad avere un personaggio 3D realizzato interamente in computer grafica (il cavaliere che si anima e fuoriesce dalla vetrata). Eppure, malgrado i grandi nomi, questo film è poco conosciuto e poco ricordato, liquidato molto spesso come un film di Indiana Jones, solo con protagonista Sherlock Holmes.
D’accordo, la parentela è palese (la scena in cui Holmes, Watson ed Elisabeth scoprono la piramide, si intrufolano dentro e assistono al sacrificio che si sta compiendo è un chiaro riferimento alla scena del sacrificio alla dea Kalì presente in Indiana Jones e il tempio maledetto, uscito solo un anno prima), ma l'omaggio a Sherlock Holmes è genuino.


Sappiamo che in realtà Holmes e Watson si incontrano da adulti, ma questo film non ha nessuna pretesa canonica, tant’è che si autodefinisce “un’affettuosa invenzione”. E’ solo un piacevole divertissement, e come tale deve essere visto.
Le trovate di questo film sono abbastanza curiose: scopriamo da chi Sherlock ha ricevuto la pipa in dono, così come il suo inconfondibile cappello e la mantella. In fondo, questa pellicola non è che una metafora della crescita individuale, affrontando pericoli, paure, sensi di colpa, perdita delle persone amate. Gli attori protagonisti sono davvero azzeccati, gli sconosciuti Nicholas Rowe (un aristocratico Holmes) ed Alex Cox (un Watson un po’ Harry Potter), e la trama, se vista senza pregiudizi, è piuttosto avvincente.


Sul finale, poi, un tocco di classe. Dopo i titoli di coda (spesso tagliati in TV) la sorpresa finale.
Il film è disponibile in DVD.

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