sabato 29 novembre 2014

Un caso di identità

La giovane ereditiera Mary Sutherland si presenta da Holmes, alla presenza del dottor Watson, pregandolo di ritrovare il suo promesso sposo Hosmer Angel, scomparso mentre si recava in chiesa per sposarsi. La ragazza vive con la madre vedova, che si è risposata con un tale Windibank, più giovane di lei di quindici anni e contrario a qualsiasi vita sociale della giovane. Mary tuttavia conosce a un ballo il gentiluomo Hosmer, che la corteggia con il consenso della madre, fino a convincerla a sposarlo per mettere il patrigno di fronte al fatto compiuto. Egli le chiede anche di giurargli fedeltà eterna, ma scompare in circostanze alquanto misteriose proprio prima di arrivare all'altare.
Siamo di fronte a un tipico piccolo dramma familiare: la ragazza che non ha vita sociale e vorrebbe uscire dalla sua condizione, la madre vittima/complice di un patrigno che non ha altro interesse se non quello di mantenere questo status per non perdere la cospicua rendita della figliastra. Situazioni del genere nell'epoca Vittoriana erano purtroppo molto diffuse, tanto è vero che le vediamo in più di uno dei racconti di Sherlock Holmes.
La spregevole macchinazione del patrigno viene svelata grazie al fatto che Hosmer Angel scriveva le sue lettere (nonché la firma) a macchina, presentando gli stessi difetti tipografici delle lettere commerciali del patrigno. Purtroppo la legge non può nulla in casi come questo, perciò è lo stesso Holmes a essere fortemente tentato di dare una severa lezione al mascalzone, impugnano un frustino.
Windibank scappa a gambe levate, e Holmes profetizza per lui un futuro nero, costellato di crimini sempre peggiori.
Il racconto è piuttosto breve, un caso semplice ma emblematico, in quanto dimostra una volta di più la simpatia di Holmes per le classi meno abbienti e per gli individui, siano uomini o donne, che purtroppo vengono spesso schiacciati dai canoni delle società.
Una piccola curiosità: vediamo introdurre la signorina Mary Sutherland da un giovane fattorino senza nome (nei racconti successivi verrà chiamato Billy). Tale personaggio "appare" e "scompare" nei racconti senza alcuna ragione apparente, un po' come la signora Turner in Uno scandalo in Boemia...


Il mistero del megadormitorio

Che cosa avviene in un dormitorio studentesco durante le notti di luna piena? Perché sono stati trovati cadaveri di studenti con tracce di pneumatici? Sono morti schiacciati da un’auto fantasma? E come, visto che le stanze degli studenti si trovano al quarto piano? Per risolvere questo mistero c’è solo una persona da contattare, il Grande Investigatore…







Questo brevissimo racconto di Sharon N. Farber, autrice di fantascienza e horror, uscito per la prima volta nel dicembre 1976 su Ellery Queen Mystery Magazine, pur non rivelando mai il nome del Grande Investigatore, non può che fare riferimento a Sherlock Holmes.
Il racconto è davvero breve ma piacevole. Ovviamente il Grande Investigatore risolverà il mistero senza alcuno sforzo, e lascerà il campo con una famosa massima, sebbene storpiata.
E’ stato stampato in Italia all’interno dell’antologia Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio (Mondadori, 1990).

Assassinio a Ghastleigh Grange

Nell’imponente maniero di Ghastleight Grange, a Grimly Sinister, Miss Melpomene Beetroot è stata orribilmente assassinata, schiacciata da un pesante lampadario. Il Duca di Ghastleight ha inviato una lettera a Sherlock Holmes chiedendo di investigare sull’accaduto. Non sarà facile riuscire a risolvere l’enigma: Sherlock Holmes dovrà ricorrere a complessi calcoli matematici per smascherare il colpevole…






Un brevissimo racconto di Ian Stewart, pubblicato su Le Scienze n. 292 (1992, edizione italiana di Scientific American), in cui vediamo Sherlock Holmes alle prese con un problema matematico, vale a dire il Circuito Hamiltoniano. Per chi non è un matematico, si tratta di un percorso chiuso che attraversi una rete passando per ciascun nodo esattamente una volta. Prende il nome da Sir William Rowan Hamilton, il quale mise in commercio un rompicapo in cui si richiedeva di completare proprio un circuito di questo genere lungo gli spigoli di un icosaedro. In parole povere Holmes riesce a dimostrare che il colpevole (vale a dire… il maggiordomo!) non può essere passato una sola volta in ognuna delle 46 stanze, ma in una (quella di Miss Beetroot) è passato due volte commettendo l’assassinio.
Ian Stewart non è l'unico a "prendere in prestito" Holmes e Watson per illustrare problemi matematici o fisici, basti pensare a Colin Bruce che ha scritto ben due raccolte di racconti, Sherlock Holmes e le trappole della logica (Cortina Raffaello, 1997) e Sherlock Holmes e i misteri della scienza (Cortina Raffaello, 2001).

giovedì 27 novembre 2014

La Lega dei Capelli Rossi

Nel salotto di Baker Street si presenta Jabez Wilson, proprietario di un piccolo negozio di pegni. Wilson era venuto a conoscenza, tramite l'avviso di un suo dipendente, che la Lega dei Capelli Rossi era in cerca di un nuovo membro. Andando alla selezione era stato scelto tra numerosi concorrenti: il suo compito, ben pagato, consisteva nel rimanere all'interno dell'edificio e ricopiare l'Enciclopedia Britannica. Un giorno però Wilson ha trovato chiuso l'ufficio, con affisso un cartello con su scritto "La Lega dei Capelli Rossi è sciolta"...





Uno strano tipo il signor Jabez Wilson, con un caso ancora più singolare da sottoporre a Sherlock Holmes. Perché questa fantomatica Lega dei Capelli Rossi all'improvviso si è sciolta? E perché tenere occupato Wilson facendogli trascrivere l'Enciclopedia Britannica? Ovviamente c'è dietro qualcosa di misterioso, un secondo fine criminoso.
Ma è sabato, e nel pomeriggio suona Sarasate! Il tempo stringe e Sherlock Holmes deve scoprire cosa c'è dietro in poco tempo. E' un problema da tre pipate!
Una delle Avventure più amate dagli Sherlockiani di tutto il mondo. Vediamo il detective intento a fumare per 50 minuti di fila (le famose tre pipate) rannicchiato sulla sua poltrona, con le ginocchia raccolte al corpo (una posa tipica di Holmes), e successivamente completamente rapito dalla musica di Sarasate, nella "terra dei violini".
Ma il caso in realtà è piuttosto serio: l'obiettivo è l'oro della City and Suburban Bank, 30000 Napoleoni in oro che fanno gola a John Clay e al suo complice. Clay altri non è che il dipendente di Wilson, che assieme al suo compare hanno scavato un tunnel fino al caveau della banca, partendo dalla cantina del banco dei pegni di Jabez Wilson, approfittando delle ore di assenza di quest'ultimo, impegnato con questa improbabile Lega dei Capelli Rossi, creata ad hoc proprio dai due malviventi per potere agire indisturbati.
Dopo un appostamento notturno (spesso assistiamo a scene del genere) i colpevoli vengono presi e il crimine viene sventato.
Da notare una contraddizione nelle date: il The Mornig Chronicle (in cui vi è l'annuncio della Lega) è del 27 aprile 1890, "giusto due mesi fa". Dovremmo essere in giugno, quindi, solo che la data dello scioglimento della Lega (giorno in cui Jabez Wilson consulta Holmes) è il 9 ottobre 1890. Ma è giugno o ottobre?
Una delle Avventure più amate, dicevamo, una delle più famose e riproposte in serie televisive, addirittura fin dal 1951. Nel 1999 è stata votata in un sondaggio come seconda tra le storie più belle di Sherlock Holmes.


La scritta insanguinata

Un orribile delitto è stato commesso al numero 3 di Lauriston Gardens. Un cadavere col volto segnato da una maschera di terrore, una fede nuziale ritrovata sotto il corpo e la scritta "vendetta" scritta col sangue sulla parete. Nonostante la presenza dell'ispettore Lestrade e dell'ispettore Gregson, l'unico in grado di risolvere l'enigma e prendere il colpevole è Sherlock Holmes.







La seconda parte del primo episodio delle avventure di Sherlock Holmes e del Dottor Watson realizzate dalla televisione russa si apre con una tipica mattinata a Baker Street, con Holmes che si lamenta per la scarsità di crimini in una città come Londra. Mentre i due giocano a scacchi, Watson mostra a Holmes il proprio orologio, e lo sfida a ricavarne indizi sul proprietario. Holmes stupisce Watson con gli indizi che riesce a trovare sul suo defunto fratello (episodio tratto da Il Segno dei Quattro) dopodiché un ex sergente di marina recapita un messaggio dell'ispettore Gregson riguardante un delitto a Lauriston Gardens. I due si recano sul luogo del delitto e da qui in poi la trama ricalca abbastanza fedelmente Uno Studio in Rosso. La differenza maggiore riguarda l'arresto di Jefferson Hope, che avviene per strada in seguito ad un finto malore di Holmes e non nel salotto di Baker Street.


Da segnalare anche un viaggio notturno a Lauriston Gardens da parte di Watson, con conseguente aggressione ai suoi danni, episodio completamente inventato dagli sceneggiatori.
Ottima l'interpretazione di Libabov e Solomin, pregevole la ricostruzione della trama originale (nonostante la povertà di mezzi e un utilizzo esasperato della camera a spalla). In definitiva siamo di fronte a un prodotto realizzato con grande rispetto e amore per la figura di Sherlock Holmes. E' davvero un peccato che non siano mai stati doppiati in italiano e che non siano mai stati trasmessi qui da noi.


martedì 18 novembre 2014

Uno scandalo in Boemia

Nel salotto di Baker Street arriva un visitatore misterioso, avvolto in un mantello e con il volto coperto da una maschera. Ma dietro la maschera e il nome di Conte Von Kramm si nasconde Wilhelm Gottsreich Sigismond von Ormstein, Re di Boemia! Egli ha avuto una relazione con la cantante lirica Irene Adler, ed ora teme che questa voglia ricattarlo, alle soglie del matrimonio con la seconda figlia del Re di Scandinavia, per mezzo di una foto compromettente. Sherlock Holmes deve recuperare quella foto a tutti i costi...





Sul numero di luglio 1891 dello Strand Magazine comincia la leggenda di Sherlock Holmes, la prima delle Adventures decreterà definitivamente la consacrazione del detective e di Conan Doyle.
Il dottor Watson, sposatosi nel Segno dei Quattro, torna a fare visita a Sherlock Holmes, il quale sta aspettando un visitatore che ha inviato un biglietto alquanto misterioso. Dopo aver dedotto ogni possibile informazione del biglietto, arriva il Conte Von Kramm, che altri non è che il Re del regno di Boemia. Il caso è quantomai delicato: si tratta di recuperare una foto compromettente che ritrae lo stesso Re e la cantante e avventuriera Irene Adler, dopo che sono già stati fatti dei tentativi, da parte del Re, di comprare e di rubare la foto. Sherlock Holmes ha poco tempo, e ricorre a ben due travestimenti e a un piccolo stratagemma per riuscire a sapere con esattezza dove si trova la foto. Ma Irene Adler non è una donna comune, ha capito tutto e ha la sfacciataggine di augurare la buona notte a Sherlock Holmes, passando davanti alla sua porta travestita da uomo. Il giorno dopo il Re si reca a casa della Adler con Holmes e Watson, ma ella è partita, lasciando una lettera in cui assicura di non voler interferire con le nozze del Re, e una sua foto. Sherlock Holmes, ritenendosi in qualche modo sconfitto, chiede al Re la foto di Irene Adler, che per lui sarà sempre La Donna.
E' singolare che, pur riuscendo nel suo intento, Holmes si ritenga sconfitto da una donna, per la quale avrà sempre una stima incondizionata. Nel 1891 non lo si poteva prevedere, ma Irene Adler sarà spesso al fianco di Sherlock Holmes, immortalata in apocrifi e film, che la vedranno come segreto amore del detective. Certo è che la bellissima Irene colpisce Sherlock, che la definisce "una donna deliziosa, con un volto per cui si potrebbe morire".
Con questa avventura iniziano anche le illustrazioni di Sidney Paget, che delineerannno per sempre la figura di Sherlock Holmes. La storia verrà successivamente ristampata in volume assieme ad altre 11, dal titolo Le Avventure di Sherlock Holmes (The Adventures of Sherlock Holmes), e verrà trasposta per la televisione e per il teatro.
Piccola curiosità: poco prima di prepararsi per lo stratagemma risolutivo, travestendosi da prete, Holmes racconta a Watson la sua giornata e gli sviluppi della faccenda, e gli propone di aiutarlo per la mossa decisiva, dicendo: "Quando la signora Turner ci avrà portato il vassoio glielo spiegherò".
Chi è la signora Turner?

lunedì 17 novembre 2014

Hoka Holmes

Il pianeta Toka è abitato dagli ursidi Hoka e dai rettili Slissi. Mentre gli Slissi sono tendenzialmente guerrafondai, gli Hoka sembrano essere più intelligenti e desiderosi di inserirsi nella lega Interesseri, che racchiude gli esseri senzienti dell'universo. Il problema con gli Hoka è che pare non conoscano la differenza tra realtà e finzione letteraria, pertanto, giunti in contatto con la letteratura e il cinema terrestre, si autoconvincono che il modo più corretto di comportarsi sia quello mostrato nei film e romanzi, comportandosi in tutto e per tutto di conseguenza. Per prendere uno spacciatore di droga rifugiatosi sul pianeta Toka, i detective umani Geoffrey e Jones dovranno chiedere aiuto a... Sherlock Holmes!



Poul Anderson e Gordon R. Dickson hanno creato questo pianeta Toka abitato da Hoka e Slissi. I primi, in particolare, sono una razza molto particolare, dato che si immedesimano in maniera totale nella letteratura terrestre, e soprattutto amano gli scritti di Conan Doyle, perciò eccoci di fronte allo Sherlock Holmes della razza Hoka, che dell'originale ha tutte le piccole manie e, sorprendentemente, uno spiccato talento investigativo. Sarà lui, infatti, a risolvere il mistero della sparizione di Sir Henry Baskerville, del mostro della brughiera e dello spacciatore ppussjano Numero Dieci.
Questo divertente racconto lungo è stato scritto nel 1957 e pubblicato in Italia per la prima volta nel volume Fantastrenna (Urania 363, Mondadori, 1964). Successivamente è stato ristampato in Delitti senza tempo (Biblioteca del Giallo Mondadori 2, 1978), in Hoka Sapiens (Urania 1023, Mondadori, 1986), in Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio (Mondadori, 1990) e infine in Hoka Sapiens (Classici Urania 266, Mondadori, 1999).

L'avventura del viaggiatore integrale

Se la caduta del professor Moriarty alle cascate di Reichenbach non fosse stata fatale, e il Napoleone del crimine non fosse morto in quella circostanza, ma avesse continuato a ideare ingegnosi crimini servendosi di una sua invenzione: una macchina del tempo? Ciò significa che una serie di eventi passati e futuri potrebbero essere stati modificati dal malvagio professore... ma quali? La risposta potrebbe risolvere un enigma che affascina gli studiosi da secoli: chi è il misterioso terzo sicario del Macbeth?





In questo racconto di Anne Lear, il professor Moriarty non muore alle cascate di Reichenbach, ma con l'aiuto del colonnello Moran torna in patria e si nasconde all'interno di una comunità scientifica, dove mette a punto una straordinaria invenzione: una macchina per viaggiare nel tempo. Il sogno di qualunque ladro, avere la possibilità di rubare tesori inestimabili attraverso i secoli...
Ma qualcosa va storto, la macchina si rompe e Moriarty si trova faccia a faccia con William Shakespeare nel bel mezzo del Macbeth! Grazie alla sua buona memoria, il professore interpreta il ruolo del terzo sicario, ma se prima di allora non esisteva, allora chi ne ha scritto le battute?
Il racconto è breve ma efficace, scritto nel 1978 e pubblicato per la prima volta in Italia nel volume Asimov - Il problema marziano (SIAD edizioni, 1985), e poi ristampato in Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio (Mondadori, 1990).

domenica 16 novembre 2014

L'estremo delitto

E' uno strano gruppo di persone i Vedovi Neri: si radunano per una cena tra amici e parlano di delitti, di assassini, di enigmi intricati, cercando di dipanare le matasse con l'aiuto del maggiordomo Henry, il loro "Sherlock Holmes". Durante una di queste riunioni uno dei partecipanti, un "Irregular of Baker Street", cerca la loro collaborazione per risolvere un mistero intrigante: di cosa parla Moriarty nel suo famoso trattato "La dinamica di un asteroide"? E perché non ne è giunta traccia ai giorni nostri?





L'illustre autore di questo racconto breve è nientemeno che Isaac Asimov (1920-1992), grandissimo autore di fantascienza nonché, grazie ai suoi Vedovi Neri, di eccellenti polizieschi. Asimov era un grande appassionato di Sherlock Holmes, e per di più un Irregular. Nel 1976 decide di dare il suo tributo a Sherlock Holmes con questo racconto, immaginando che un Irregular sia alle prese con un enigma riguardante il trattato del professor Moriarty "La dinamica di un asteroide", che gli è valso grande prestigio negli ambienti scientifici. Ma di cosa parla? Di quale asteroide in particolare? E perché non se n'è saputo più niente?
Con l'ausilio dei suoi Vedovi Neri e dell'impareggiabile Henry, Asimov risolve elegantemente questo enigma finora irrisolto.
Il racconto è stato pubblicato per la prima volta in Italia nella raccolta Largo ai Vedovi Neri (Rizzoli, 1982), e successivamente nella splendida antologia Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio (Mondadori, 1990), curata dallo stesso Asimov.

mercoledì 12 novembre 2014

Conoscente

Il dottor Watson, appena tornato dall'Oriente, è in cerca di un alloggio da dividere con un coinquilino e l'amico Stanford lo porta a casa di Sherlock Holmes, uno strano personaggio che si diletta di chimica in salotto e ignora la teoria Copernicana. Il misterioso modo di fare del suo coinquilino induce Watson a credere che Holmes sia connesso strettamente al mondo del crimine, ma come diabolica mente criminale. Dopo l'opportuno chiarimento, i due ricevono la visita della signorina Helen Stoner, che ha paura per la propria vita. Dopo la visita del dottor Roylot, patrigno della signorina Stoner, Holmes e Watson si recano a Stoke Moran e scopriranno un terribile segreto.



Il primo degli episodi interpretati da Vasily Livanov (Holmes) e Vitalij Solomin (Watson) si apre con il famoso incontro tra i due, solo che avviene nel salotto di Baker Street, dove Holmes alloggia già da solo, lamentandosi dell'affitto troppo alto.
E' curioso come l'atteggiamento misterioso di Holmes induca Watson a crederlo un criminale e, dopo un amichevole incontro di boxe tra i due, tutto il mistero venga svelato.
Successivamente viene introdotto il caso de La banda maculata, che viene rappresentato in modo piuttosto fedele al racconto.


Questo episodio per la TV russa è davvero molto curato. Vediamo ben caratterizzati gli interni (un po' meno gli esterni: Stoke Moran non è proprio inglese né ottocentesca!), così come i costumi, e i dialoghi sono molto curati. Una menzione a parte ovviamente meritano gli interpreti: Livanov è un ottimo Holmes, mentre Solomin è un Watson solido e molto "inglese". Davvero un'eccellente interpretazione da parte di entrambi. Un po' troppo sopra le righe l'interprete del dottor Roylot...
Pur non avendo potenti mezzi economici, la televisione russa è riuscita a confezionare un ottimo prodotto, ed è davvero un peccato che non siano mai stati trasmessi in Italia questi episodi. In rete si trovano in russo sottotitolato: armatevi di pazienza...

lunedì 3 novembre 2014

L'uomo che odiava Sherlock Holmes

Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all’Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: “Elementare”. Non ci vuol molto a capire che l’omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all’Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento del diario perduto del grande scrittore. Solo il diario può fornire risposta all’interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di “uccidere” Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel Mastino dei Baskerville? Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo?


Utilizzando uno schema narrativo già usato in passato da Ellery Queen (Uno Studio in Nero), Robert Richardson (Il libro del morto), ecc., Graham Moore (1981) narra due storie in parallelo: una a New York nel 2010, durante un raduno degli Irregulars, e una a Londra agli inizi del 1900, quando Arthur Conan Doyle si improvvisa investigatore per indagare sulla morte di tre suffragette.
Tutto nasce col ritrovamento del diario perduto di Conan Doyle, quello che va dal 1893 al 1901, periodo in cui Sherlock Holmes giace sul fondo delle cascate di Reichenbach, da parte di Alex Cale, uno degli Irregolari di Baker Street, che delle opere dello scrittore ne ha fatto una ragione di vita.
Cale viene trovato ucciso nella sua stanza d'albergo, e il diario risulta scomparso, perciò l'Irregolare Harold White si lancia in un'indagine più grande di lui, deciso a risolvere l'enigma e a trovare il diario. Contemporaneamente leggiamo di come Doyle, affiancato dall'amico Bram Stoker, farà luce su di un mistero non fittizio ma reale.
Ci troviamo di fronte a un ottimo romanzo, semplice e lineare, in cui vediamo un Doyle conservatore, fortemente convinto della superiorità maschile e oppresso dalla fama raggiunta del suo personaggio. Sappiamo tutti quanto soffrisse l'ingombrante figura di Sherlock Holmes, ma effettivamente nessuno conosce il reale motivo per cui tornò sui suoi passi facendo "resuscitare" la sua creatura. Anche la trama che vede Harold White protagonista è altrettanto avvincente, pur non essendo troppo complessa in realtà, nonché suggestiva in quanto ambientata nell'associazione degli Irregulars of Baker Street, antica e altamente selezionata (non ci si iscrive, si viene invitati).
In definitiva, pur non essendo propriamente un apocrifo con protagonista Sherlock Holmes, un libro sicuramente consigliato, disponibile in formato tradizionale o ebook (Rizzoli, 2012).