lunedì 3 novembre 2014

L'uomo che odiava Sherlock Holmes

Quando la polizia trova il cadavere di Alex Cale strangolato nella sua camera all’Algonquin Hotel di New York, sulla parete campeggia una sola parola, scritta con il sangue: “Elementare”. Non ci vuol molto a capire che l’omicidio è un puzzle che solo un raffinato conoscitore di Sherlock Holmes può sperare di ricostruire. Il giovane Harold White non è un detective professionista, però ha fiuto da vendere ed è un vero cultore dei libri di Conan Doyle. Come gli altri membri della sua associazione, era all’Algonquin per la conferenza nella quale Cale si preparava ad annunciare il ritrovamento del diario perduto del grande scrittore. Solo il diario può fornire risposta all’interrogativo che assilla i fan da oltre un secolo: cosa è accaduto nella vita di Doyle tra il 1893 e il 1901, tra il momento in cui decise di “uccidere” Sherlock Holmes e quello in cui, a sorpresa, lo restituì ai suoi lettori nel Mastino dei Baskerville? Possibile che qualcuno sia disposto a tutto, anche a uccidere, pur di scoprirlo?


Utilizzando uno schema narrativo già usato in passato da Ellery Queen (Uno Studio in Nero), Robert Richardson (Il libro del morto), ecc., Graham Moore (1981) narra due storie in parallelo: una a New York nel 2010, durante un raduno degli Irregulars, e una a Londra agli inizi del 1900, quando Arthur Conan Doyle si improvvisa investigatore per indagare sulla morte di tre suffragette.
Tutto nasce col ritrovamento del diario perduto di Conan Doyle, quello che va dal 1893 al 1901, periodo in cui Sherlock Holmes giace sul fondo delle cascate di Reichenbach, da parte di Alex Cale, uno degli Irregolari di Baker Street, che delle opere dello scrittore ne ha fatto una ragione di vita.
Cale viene trovato ucciso nella sua stanza d'albergo, e il diario risulta scomparso, perciò l'Irregolare Harold White si lancia in un'indagine più grande di lui, deciso a risolvere l'enigma e a trovare il diario. Contemporaneamente leggiamo di come Doyle, affiancato dall'amico Bram Stoker, farà luce su di un mistero non fittizio ma reale.
Ci troviamo di fronte a un ottimo romanzo, semplice e lineare, in cui vediamo un Doyle conservatore, fortemente convinto della superiorità maschile e oppresso dalla fama raggiunta del suo personaggio. Sappiamo tutti quanto soffrisse l'ingombrante figura di Sherlock Holmes, ma effettivamente nessuno conosce il reale motivo per cui tornò sui suoi passi facendo "resuscitare" la sua creatura. Anche la trama che vede Harold White protagonista è altrettanto avvincente, pur non essendo troppo complessa in realtà, nonché suggestiva in quanto ambientata nell'associazione degli Irregulars of Baker Street, antica e altamente selezionata (non ci si iscrive, si viene invitati).
In definitiva, pur non essendo propriamente un apocrifo con protagonista Sherlock Holmes, un libro sicuramente consigliato, disponibile in formato tradizionale o ebook (Rizzoli, 2012).

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